Maledetti colleghi - Ed Park
Disavventure informatiche, ondate di licenziamenti, mail minatorie: in Maledetti colleghi Ed Park racconta con sarcasmo la vita d'ufficio.
All'inizio è stato difficile "entrare" in Maledetti colleghi : i paragrafi brevi e lo stile impersonale mi rendevano un po' straniante la lettura.
Poi, però, l'umorismo di Park mi ha sempre più convinta e mi ha fatto fare parecchie risate.
Intelligenti e simpatici i neologismi da ufficio, come "retropromozione" (che avviene quando vengono date maggiori responsabilità, ma stipendio e prestigio rimangono gli stessi, se non peggio), per non parlare delle disavventure informatiche dei protagonisti. Geniale la figura di Maxine, prosperosa "capa" che alterna comunicati minatori a mail piene di gattini svenevoli, che puntualmente fanno impallare tutti i PC.
La vera sorpresa è contenuta però nel capitolo finale, in cui vengono spiegati tutti i misteri dei licenziamenti e degli strani personaggi incontrati nel libro. La vicenda prende corpo e sostanza, lo stile si fa sperimentale e acquista spessore emotivo.
Titolo originale: Personal Days
Editore: Fazi, 2008
Collana: Le Vele
Traduzione: Giuseppe Marano e Marco Rossani
Pagine: 303
La storia
Un ufficio come tanti, a Manhattan, è travolto da frequenti "ondate di licenziamenti".
I vari colleghi cercano di mantenere le loro scrivanie, andando avanti col tran tran quotidiano: documenti Word "infestati" da anomalie, graffette introvabili, colleghe scollacciate da rimirare, spedizioni per trovare qualcosa di decente durante la pausa pranzo.
Col passare del tempo, però, le modalità di licenziamento diventano sempre più arbitrarie ed inquietanti...
Commento
All'inizio è stato difficile "entrare" in Maledetti colleghi : i paragrafi brevi e lo stile impersonale mi rendevano un po' straniante la lettura.
Poi, però, l'umorismo di Park mi ha sempre più convinta e mi ha fatto fare parecchie risate.
Intelligenti e simpatici i neologismi da ufficio, come "retropromozione" (che avviene quando vengono date maggiori responsabilità, ma stipendio e prestigio rimangono gli stessi, se non peggio), per non parlare delle disavventure informatiche dei protagonisti. Geniale la figura di Maxine, prosperosa "capa" che alterna comunicati minatori a mail piene di gattini svenevoli, che puntualmente fanno impallare tutti i PC.
La vera sorpresa è contenuta però nel capitolo finale, in cui vengono spiegati tutti i misteri dei licenziamenti e degli strani personaggi incontrati nel libro. La vicenda prende corpo e sostanza, lo stile si fa sperimentale e acquista spessore emotivo.
Titolo originale: Personal Days
Editore: Fazi, 2008
Collana: Le Vele
Traduzione: Giuseppe Marano e Marco Rossani
Pagine: 303
Se volete leggerlo, cliccate di seguito: Maledetti colleghi - Ed Park
Commenti
Vedo che le disavventure d'ufficio sono sempre più in auge...sto meditando le vignette, qualunque suggerimento è ben accetto!
Questo libro è entrato nella lista dei miei acquisti futuri ^_^
Se poi pensi che ti possa interessare la "giungla" delle agenzie per il lavoro, non hai che da dirmelo... ti posso fornire altro materiale!
@Alfa: già, definizione calzante.
@Veggie: sì, il bello dei libri è che puoi spaziare senza limiti! Un giorno sei in un regno fantasy, e il giorno dopo in un ufficio di Manhttan.
@Calendula: anche a me piace Sex and the city!!
@Ele: eheheh... la descrizione della capa Maxine è una delle migliori!
@MArta: prego :-) Fammi sapere se ti piace!
avrei di quelle cose da raccontare che se le sapesse la polizia li rinchiuderebbe in manicomio !!!!!
Scrivere un libro "trattato" di ciò che avviene negli uffici... hehehehe...
Certo che tu mi incuriosisci sempre con queste recensioni.... hehehehe... bene bene
Ciao Vele ho il premio “LEMNISCATA” da consegnarti, se gradisci e vuoi passare domani a ritirarlo ti aspetto...
Buona serata... un abbraccio... ciao ciao Paola
anche io i miei li considero dei "maledetti", ma a primeggiare in questa qualità è il capo ...
;-)
Il vero titolo è Personal Days :-)
@Francesca: infatti, nelle recensioni in giro per il web ho letto che i due libri hanno molti punti in comune! Forse perchè descrivono situazioni impellenti della nostra attualità, vanno incontro alle stesse esigeze.
@Giardigno: bene ;-) Allora non è piaciuto solo a me!
@Paola: grazie mille del premio!
@Pupottina: sarebbe bello parlare dei libri che abbiamo letto tutte e due!