La pulzella Gaia
Questa è una leggenda che parla di cavalieri, incantesimi e soprattutto di anguane: creature appartenenti al folklore alpino, in particolar modo del Triveneto. Chiamate anche acquane, potrebbero essere imparentate con Adgana, la dea celtica dell'acqua; oppure, il loro nome potrebbe collegarsi al serpente, in latino anguis.
Mi sono imbattuta in queste figure misteriose durante i miei studi universitari. Una di esse, infatti, è protagonista di un'antica leggenda veneta scritta nel Quattrocento, ma diffusa oralmente già dal Trecento: La pulzella Gaia.
Galvano rispose:
“Non me ne faccio niente delle ricchezze, ti risparmio se mi doni il tuo amore.”
Lei accettò, ma a patto di non rivelare a nessuno la loro relazione. Galvano promise. Gli altri cavalieri e la gelosa regina Ginevra, però, si insospettirono; volevano sapere chi andava ad incontrare di nascosto e al suo ennesimo rifiuto lo condannarono al patibolo.
Poco prima dell’esecuzione Gaia si presentò davanti a tutti e, sfidando le leggi della sua famiglia, svelò il loro legame. Il coraggio di entrambi fu premiato, Galvano fu risparmiato e per una volta un uomo e una creatura fatata riuscirono ad avere una vita felice insieme.
Questo racconto partecipa al Concorso Racconta il tuo mistero 2009
Immagine: Lamia (Waterhouse 1905)
Mi sono imbattuta in queste figure misteriose durante i miei studi universitari. Una di esse, infatti, è protagonista di un'antica leggenda veneta scritta nel Quattrocento, ma diffusa oralmente già dal Trecento: La pulzella Gaia.
Tutto cominciò quando il Cavalier Galvano scommise con Traiano su chi riuscisse a portare la preda più bella. Il giovane non ebbe dubbi quando vide, nei pressi di un lago, un’enorme serpe acquatica coperta da squame. L’assalì, ma proprio quando stava per pugnalarla ecco che si trasformò in una fanciulla bellissima: Gaia, figlia della fata Morgana. Era un’anguana e aveva il potere di trasformarsi in serpe.
“Se mi risparmi ti dono tutte le ricchezze che vuoi.” Gli disse.Galvano rispose:
“Non me ne faccio niente delle ricchezze, ti risparmio se mi doni il tuo amore.”
Lei accettò, ma a patto di non rivelare a nessuno la loro relazione. Galvano promise. Gli altri cavalieri e la gelosa regina Ginevra, però, si insospettirono; volevano sapere chi andava ad incontrare di nascosto e al suo ennesimo rifiuto lo condannarono al patibolo.
Poco prima dell’esecuzione Gaia si presentò davanti a tutti e, sfidando le leggi della sua famiglia, svelò il loro legame. Il coraggio di entrambi fu premiato, Galvano fu risparmiato e per una volta un uomo e una creatura fatata riuscirono ad avere una vita felice insieme.
Questo racconto partecipa al Concorso Racconta il tuo mistero 2009
Immagine: Lamia (Waterhouse 1905)
Commenti
Chissa perchè si trasformava in serpe acquatica, non era meglio una bella cerbiatta?
ciao Ivy
Bella!!!
Ciao Vele ti faccio un gran in bocca al lupo per il concorso... buona giornata... bacioni
^________________^
buona serata
@Ah, Le Nebbie... pienamente d'accordo con te! Con tutto il ciarpame che c'è ora in giro, è meglio risalire direttamente alle fonti medievali!
@Paola: ^___^ Sì, è molto positiva come storia!
@UomoTimorato: ha goduto di una certa diffusione a suo tempo e in un'area circoscritta, ma credo che ora sia semisconosciuta. Io l'ho scoperta ad un convegno sulle fiabe!
@Lady Boheme: crepi il lupo ;) Spero che qualcun altro di voi scelga di partecipare al concorso!
@Pupottina: il lieto fine ha conquistato un po' tutti, vedo... forse perchè nelle fiabe antiche (e nelle versioni originali delle favole) era piuttosto raro!
Non sapevo che le leggende di Artù e compagnia bella fossero arrivate a fare parte delle leggende presenti in Italia... è molto bella questa contaminazione..
Un bacio.
Non la conoscevo; sono contenta che abbia un lieto fine :)
Brava Vele
Fra un pò pubblicherò anch'io il mio mistero per il concorso
ottimo lavoro, Vele.
Dolce serata mia cara... baciotti
chissà se riuscirò a leggere il tuo post di domani prima di lunedì?
è sempre un casino il weekend.... si cerca di fare l'impossibile che in settimana non si può fare, ma poi il tempo vola e restano soltanto i progetti
Per quanto riguarda i miti arturiani, sono entrati nella tradizione veneta tramite i Trovatori occitanici, scappati dal Sud della Francia a causa delle persecuzioni religiose.
@Giardigno: io sono del parere che il coraggio, se non sempre, premi nella stragrande maggioranza dei casi!
@Libertè: sì, in effetti sono il tuo cavallo di battaglia :)
@Lady Boheme: mi piacerebbe fare un giro in Toscana e gustarla direttamente lì... che bello sarebbeee...
@Stella: sono ansiosa di leggere il tuo mistero!!!
@Alfa: ^___^ grazie
@Paola: quelle immagini mi hanno colpita molto!
@Pupottina: il prossimo post non sarà domani, ma domenica!
Io il film me lo becco il prox fine settimana, chè questo week-end devo andare a trovare la mamma!
@Veggie: sei riuscita a cogliere elementi molto importanti del post (come al solito). E' una leggenda che parla non solo di amore, ma anche di coraggio e senso della responsabilità. A me piace moltissimo ;)
Ciao!
Spero che ispiri una delle tue bellissime creazioni!
Sono comunque contenta di sapere che Gaia ti abbia ispirata... e se un domani prenderà vita sono sicura che sarà bellissima!
;-)