Fiaba: la bambola fantasma
La storia della bambola fantasma parte da un triste solstizio d'inverno, in cui la strega Nalù si trovò a festeggiare da sola. Desiderava avere qualche compagna con cui parlare, ma nessun'altra strega voleva frequentarla perché era la meno brava al corso di magia e tutte la escludevano.
Così ebbe l'idea di creare tante bambole che potessero muoversi e parlare come delle persone vere.
Le plasmò con un fango speciale - proveniente da un bosco fatato - e ne fece di tutti i tipi, divertendosi a cucire vestitini, cappelli e accessori su misura.
Il problema era che non provavano sentimenti: erano sempre distaccate, sembravano degli automi. La sua magia era imperfetta e questa ne era l'ennesima prova. E pensare che le aveva create proprio per avere affetto e compagnia...
La strega Nalù non nera abbastanza abile per infondere sentimenti nelle sue bambole. Ma proprio in quel momento giunse alla scuola di magia la potentissima strega Nerine, esperta nell'arte di creare bambole animate.
Nerine ebbe pietà dell'allieva e donò un cuore a ciascuna bambola.
Nalù ormai non era più sola, aveva la compagnia delle mille bambole create, ognuna con la sua personalità e i suoi sentimenti.
Una bambola, in particolare, trovò l'amore... si innamorò perdutamente di uno scheletro: era un non-morto condannato a fare la guardia al cimitero fino alla fine dei tempi.
Dalla loro unione nacque una bambina, che chiamarono Etherea.
Etherea crebbe e mantenne sempre un carattere molto giocoso. Le piaceva fare pupazzi di neve, volare coi pipistrelli, fare i dispetti ai morti che volevano riposare in pace nelle loro tombe...
Man mano che passavano gli anni, però, notò che in lei c'era qualcosa di strano. Mentre le altre bambole si logoravano col tempo, e pian piano morivano proprio come accade agli esseri umani, lei rimaneva sempre uguale. Lo smalto che la ricopriva era intatto, le braccia ben avvitate, gli occhi lucenti, i capelli folti come alla nascita.
Un giorno, si accorse si essere rimasta l'unica bambola in vita, di quelle create da Nalù.
E ancora adesso rimane in una specie di non-vita, o non-morte, nel cimitero che ospita anche suo padre, colui che le ha donato l'anima fantasma.
Ma nelle notti di Halloween esce dal cimitero, per trovare qualcuno con cui giocare... forse un giorno potrete incontrarla anche voi. Se la trattate bene ne sarà molto felice e vi regalerà una delle rose nere che crescono nel cimitero, oppure un dolcetto stregato. Dicono che porti lunga vita.
Così ebbe l'idea di creare tante bambole che potessero muoversi e parlare come delle persone vere.
Le plasmò con un fango speciale - proveniente da un bosco fatato - e ne fece di tutti i tipi, divertendosi a cucire vestitini, cappelli e accessori su misura.
Il problema era che non provavano sentimenti: erano sempre distaccate, sembravano degli automi. La sua magia era imperfetta e questa ne era l'ennesima prova. E pensare che le aveva create proprio per avere affetto e compagnia...
La strega Nalù non nera abbastanza abile per infondere sentimenti nelle sue bambole. Ma proprio in quel momento giunse alla scuola di magia la potentissima strega Nerine, esperta nell'arte di creare bambole animate.
Nerine ebbe pietà dell'allieva e donò un cuore a ciascuna bambola.
Nalù ormai non era più sola, aveva la compagnia delle mille bambole create, ognuna con la sua personalità e i suoi sentimenti.
Una bambola, in particolare, trovò l'amore... si innamorò perdutamente di uno scheletro: era un non-morto condannato a fare la guardia al cimitero fino alla fine dei tempi.
Dalla loro unione nacque una bambina, che chiamarono Etherea.
Etherea crebbe e mantenne sempre un carattere molto giocoso. Le piaceva fare pupazzi di neve, volare coi pipistrelli, fare i dispetti ai morti che volevano riposare in pace nelle loro tombe...
Man mano che passavano gli anni, però, notò che in lei c'era qualcosa di strano. Mentre le altre bambole si logoravano col tempo, e pian piano morivano proprio come accade agli esseri umani, lei rimaneva sempre uguale. Lo smalto che la ricopriva era intatto, le braccia ben avvitate, gli occhi lucenti, i capelli folti come alla nascita.
Un giorno, si accorse si essere rimasta l'unica bambola in vita, di quelle create da Nalù.
E ancora adesso rimane in una specie di non-vita, o non-morte, nel cimitero che ospita anche suo padre, colui che le ha donato l'anima fantasma.
Ma nelle notti di Halloween esce dal cimitero, per trovare qualcuno con cui giocare... forse un giorno potrete incontrarla anche voi. Se la trattate bene ne sarà molto felice e vi regalerà una delle rose nere che crescono nel cimitero, oppure un dolcetto stregato. Dicono che porti lunga vita.
Fonti delle immagini:
1) e 3) Victoria Frances
2) Il Museo della Bambola di Rocca Borromeo
5) e 6) Little Monica
Commenti
Ho dovuto cambiare tutte le immagini e adattare il testo, spero che vi piaccia com'è venuta! :-)
bella fiaba comunque!
Cosa succede?
mi ha trascinata in un mondo fantastico!!!
Colorare la vita va di moda in tutte le stagioni, ahahah :-D
@Il lago: effettivamente è u incontro un po' inquietante, soprattutto ad Haloween!
@Ele: non sono sicura di volerlo sapere...
@Carolina: l'ho inventata io!!
@Giardigno: già!
@Pupi: sono contenta di averti fatto quest'effetto ;-)
@Von: grazie anche a te ^___^
@Turista: ihihih... no, forse me l'ha suggerita una bambola fatata!
@gabe: grazie, ho fatto molta ricerca per trovare le immagini giuste! :-)
@Max: ahahahah, "strizzosa" mi piace!!
;-)
Baci Federica