Lo scafandro e la farfalla - Jean-Dominique Bauby
Finché il corpo non diventa pesante come uno scafandro, non ci si rende conto di come l'anima si possa volare, leggera come una farfalla. Lo scafandro e la farfalla è il racconto di questa scoperta.
Questa è la storia vera di Jean-Dominique Bauby, che dopo un ictus si trova affetto dalla locked-in syndrome: non può più muovere nessuna parte del suo corpo tranne la palpebra dell'occhio sinistro. Con tale movimento può comunque comunicare col mondo esterno, tramite un codice fornito dalla logopedista. E così inizia a scrivere questo libro...
Dovete sapere che si tratta del primo libro che leggo col gruppo di lettura della mia biblioteca: all'inizio non ero convinta perchè temevo fosse un testo deprimente al massimo.
E invece. Bauby ci racconta le sue giornate con essenzialità, spesso con ironia e a volte con tenerezza. Non c'è spazio per il moralismo o i temi etici, e nemmeno per la speranza consolante della fede. Semplicemente, siamo resi partecipi di come l'autore cerchi di vivere la sua nuova vita, stravolta nei suoi ritmi; incontriamo con lui chi lo viene a visitare e ci immergiamo nei suoi ricordi, nelle sue fantasie oniriche e liberatorie.
Insomma, Lo scafandro e la farfalla è la storia di come la farfalla del pensiero riesca a volare, nonostante il corpo sia intrappolato in un oppressante scafandro. Alla fine sono stata felice di averlo letto, perchè libri così veri, diretti e profondi sono rari da trovare in giro.
Per la cronaca, Bauby è riuscito, poco prima di morire, a vedere la pubblicazione del libro e a fondare un'associazione dedicata alla locked-in syndrome (la ALIS).
Edizioni Ponte alle Grazie, 2007
125 pagg
Se volete leggere anche voi la storia di Bauby, ecco un link utile:
Lo scafandro e la farfalla
Questa è la storia vera di Jean-Dominique Bauby, che dopo un ictus si trova affetto dalla locked-in syndrome: non può più muovere nessuna parte del suo corpo tranne la palpebra dell'occhio sinistro. Con tale movimento può comunque comunicare col mondo esterno, tramite un codice fornito dalla logopedista. E così inizia a scrivere questo libro...
Commento
Dovete sapere che si tratta del primo libro che leggo col gruppo di lettura della mia biblioteca: all'inizio non ero convinta perchè temevo fosse un testo deprimente al massimo.
E invece. Bauby ci racconta le sue giornate con essenzialità, spesso con ironia e a volte con tenerezza. Non c'è spazio per il moralismo o i temi etici, e nemmeno per la speranza consolante della fede. Semplicemente, siamo resi partecipi di come l'autore cerchi di vivere la sua nuova vita, stravolta nei suoi ritmi; incontriamo con lui chi lo viene a visitare e ci immergiamo nei suoi ricordi, nelle sue fantasie oniriche e liberatorie.
Insomma, Lo scafandro e la farfalla è la storia di come la farfalla del pensiero riesca a volare, nonostante il corpo sia intrappolato in un oppressante scafandro. Alla fine sono stata felice di averlo letto, perchè libri così veri, diretti e profondi sono rari da trovare in giro.
Per la cronaca, Bauby è riuscito, poco prima di morire, a vedere la pubblicazione del libro e a fondare un'associazione dedicata alla locked-in syndrome (la ALIS).
Edizioni Ponte alle Grazie, 2007
125 pagg
Se volete leggere anche voi la storia di Bauby, ecco un link utile:
Lo scafandro e la farfalla
Commenti
Non so magari, come dici tu, potrebbe essere una sorpresa invece, ma al momento non voglio rischiare.
Non so se riuscirei a leggerlo... cmq grazie per averlo citato...
Ciao Vele grazie della visita... un abbraccio e bacioni
PS: che combinazione!!! hehehehehe
@Lady Boheme: la tua è una riflessione davvero condivisibile!
@Carmine: grazie a te per la visita! Sì, questa è vera forza.
@Veggie: in effetti dal punto di vista di un futuro medico è ancora più interessante, perchè ci si mette nei panni del paziente.
@Stella: pienamente d'accordo!
@Libertè: nonostante sia una storia tragica, l'autore è riuscito a renderla bella e delicata.
@UpmoTimorato: se non fosse stato per il gruppo di lettura credo che nemmeno io l'avrei letto, ma alla fine sono stata felice di averlo fatto!
@Paola: sì, un grande coraggio... e anche bravura nello scrivere la storia.
@Max: è vero, Max!
buona domenica ^________^