Niamh delle fate: riferimenti storici, ambientazioni, nomi e stile

Attraverso fitti e frequenti scambi di e-mail abbiamo elaborato la linea temporale e confrontato le nostre ricerche sulle ambientazioni (da Londra al villaggio di Watton-at-Stone, di cui Silvia ha detto “Ho valutato altre cittadine, ma erano tutte o troppo famose per altre cose o troppo grandi, mentre io volevo un posticino tranquillo e ritirato!”) e i riferimenti storici.
Watton-at-stone by PatcharaTheArstist

Niente è stato fatto per caso, la stessa nazione di origine di Friedrich von Werther, l’Austria, è stata stabilita da Silvia dopo uno studio sulle nazioni europee più influenti dell’epoca.
Io ho provveduto a trovare il business “adatto” alla famiglia di Niamh, identificandolo nella coltivazione e lavorazione del lino, tipico della contea irlandese dell’Ulster. Silvia commentò così questa scelta:

Un commercio molto romantico, direi! Hai ragione, grano o bestiame non sarebbero stati adatti al nostro racconto che deve essere delicato, romantico, suggestivo ed evocativo!

Inoltre, la data della loro fuga dalla terra natale combaciava con il periodo della grande carestia (1845-1848), che fece emigrare tantissimi irlandesi.

  • I nomi dei protagonisti

My Sweet rose, J. W. Waterhouse

Per Niamh mi sono ispirata ad una leggenda irlandese che ho scritto anche su Colorare la vita:

A me piacerebbe chiamarla Niamh, che ne dici? E' un nome irlandese che significa "lucentezza" e poi è il nome della leggenda irlandese che ho scritto qui

E per il cognome:

Niamh O'Brien, che ne dici? O'Brien è il vero cognome di Anne Rice, autrice di romanzi gotico-fantasy che mi piacciono molto. Anche la sua famiglia è di origini irlandesi.

Silvia ha trovato il nome a Thomas:

Per il pittore io avevo pensato di chiamarlo Thomas Crawley (il cognome è un omaggio a Downton Abbey!), che ne dici, ti piace?

Silvia ha deciso di chiamare Ginevra la studentessa di storia dell’arte che scopre la vicenda, perché è un nome che le piace moltissimo, e la cosa straordinaria è che anch’io amo questo nome:

Ginevra è uno dei miei nomi preferiti da sempre!!! Ottimissima scelta!

La scelta del nome della sorella di Thomas è stata una mia intuizione:

Partendo dalla tua idea (un parente di Thomas che racconta la storia a Waterhouse) ho aggiunto il personaggio della sorella di Thomas. Io la chiamerei Jane, visto che come la nostra paladina Jane Austen in qualche modo ha dato vita ad una storia d'amore...

Infine, bisognava trovare un nome adatto per il nobile austriaco che Niamh deve sposare, dopo averci riflettuto un po’ Silvia ha avuto la giusta intuizione:

Riguardo al nome del nobile austriaco… ho avuto un’idea: ho pensato di cercare un cognome citato in un romanzo di qualche autore tedesco famoso, avendo subito pensato a Goethe ho cercato un nome tra i suoi scritti… e ho trovato che Werther sarebbe perfetto!!!! Anche perché leggendo la trama del Werther ho trovato un sacco di punti di contatto con la nostra storia e sarebbe una citazione nella citazione (ragazzo che s’innamora di una ragazza già promessa ad un altro uomo e che alla fine muore a causa della delusione), quindi ho pensato che il nostro nobile potrebbe chiamarsi Friedrich von Werther, che ne pensi?

Il nome di Kathleen, invece, fu scelto da me per due ragioni: la prima è che cercavo un nome molto diverso da quello di Niamh, per segnalare il contrasto tra le due sorelle. Ci voleva un nome lungo, diffuso in Irlanda ma meno particolare di Niamh. Proprio in quel momento stavo leggendo il libro “Lascoperta dell’Irlanda di bar in bar” di Pete McCarthy, in cui il nome Kathleen è molto presente… ed era anche perfetto per il personaggio!

  • Lo stile narrativo


Un altro momento cruciale è stato decidere la voce narrante della storia. Inizialmente Silvia aveva proposto lo stesso Waterhouse quale narratore, dal momento che è un personaggio importante del racconto e ha conosciuto di persona Thomas, solo che questa soluzione avrebbe portato dei problemi, come le feci notare:

A me piace l'idea che il narratore sia Waterhouse, perché così lo si rende più protagonista, se no si rischia di tenerlo un po' in secondo piano. Però trovo sia difficile scrivere un intero racconto con lo stile e il punto di vista che avrebbe avuto il pittore all'epoca, anche tenendo conto che si tratta di un personaggio realmente esistito e quindi si potrebbe incappare facilmente in errori/anacronismi. Come compromesso avrei pensato: e se ipotizzassimo che la storia è stata scoperta da uno scritto di Waterhouse? (una specie di diario, o una lettera). Così potremmo riscriverla dal nostro punto di vista e in qualche punto riportare le testuali parole del pittore, anche per dare più movimento al racconto.

Dopo aver riflettuto su questo aspetto Silvia ha pensato di dare vita al personaggio della studentessa che si reca in Inghilterra per le ricerche della tesi, lei avrebbe trovato la lettera scritta da Waterhouse con il racconto di tutta la vicenda e lei sarebbe stata l’ideale voce narrante: 

Potremmo immaginare, allora, che una studiosa o una studentessa abbia ritrovato casualmente la lettera scritta da Waterhouse e abbia così scoperto la storia di Thomas e Niamh, quindi il racconto è scritto da questa figura fittizia con riferimenti e citazioni della lettera di Waterhouse, che ne dici?

Commenti

Vonetzel ha detto…
Accidenti!
Avete proprio fatto un gran lavoro!
Nulla è lasciato al caso...brave!
Unknown ha detto…
Dev'essere molto stimolante lavorare con questo scambio di idee opinioni!

E poi è molto interessante leggere i due punti di vista!
Vele Ivy ha detto…
@Von: grazie mille! Sì, ci siamo impegnate molto!

@Ele: sì, è stato uno stimolo continuo!
Veronica ha detto…
È stato un lavoro decisamente complesso! Quanto tempo avete lavorato prima di iniziare la stesura del racconto?
Vele Ivy ha detto…
Circa due mesi!
Pupottina ha detto…
interessante scoprire quali collegamenti avete fatto per scegliere i nomi dei vostri personaggi
Arwen Elfa ha detto…
http://ilrifugiodeglielfi.blogspot.it/2012/04/premio-blogger-speciali.html

Venite a trovarmi al Rifugio che c'è un Premio che vi aspetta
Vele Ivy ha detto…
@Pupi: è vero, la scelta dei nomi è una delle parti più divertenti!

@Arwen: grazie!! Sono molto contenta di questo premio! ^_____^
Fabio Bogliotti ha detto…
leggo in ritardo... perché sono in ritardo e sto accumulando ritardo (e non sono su un treno)

molto utile sapere questi retroscena e nasce spontanea una domanda: per i disegni, ci sono degli studi prima di quelli che avete pubblicato in versione definitiva (intendo quelli di Silvia)
sarebbero perfetti per il mio lavoro ;-)

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