La Sirenetta di Andersen: finale e messaggi originali

Chi conosce la differenza la la fiaba originale de La Sirenetta di Andersen e La Sirenetta del cartone Disney?

Molti diranno: la Sirenetta di Disney finisce bene, perché la protagonista sposa il principe, mentre la fiaba di Andersen finisce male.
Ebbene, non è esattamente così. Nella fiaba di Andersen la fanciulla non riesce a sposare il principe, è vero, ma riesce ad ottenere qualcosa di forse molto più importante.

Questo articolo è per farvi conoscere più approfonditamente la fiaba originale. Come accaduto anche con altre fiabe (es. Pinocchio), infatti, la versione disneyana – che pure ho amato tantissimo da bimba - ha rimpiazzato nel nostro immaginario la storia originale, ed è un vero peccato perdere il vero senso di questi capolavori!

Detto questo, iniziamo con l'analisi.

  • Il desiderio della Sirenetta
Partendo dall'inizio, vorrei fare una piccola parentesi sulla bravura narrativa di Andersen, che in poche parole sa dipingere davanti ai nostri occhi l'ambiente in cui vive la Sirenetta:

In mezzo al mare l'acqua è azzurra come i petali dei più bei fiordalisi e trasparente come il cristallo più puro

La bravura "pittorica" di Andersen potrebbe derivare dal fatto che per tutta la vita si è dedicato anche al disegno (come spiegato nel libro di Bramsen citato in calce).

Ma tornando alla nostra eroina, la sirenetta ha un carattere molto diverso dalla Ariel disneyana:

Era una bambina strana, molto tranquilla e pensierosa

Lei è diversa dalle sue sorelle: non le basta trascorrere il tempo nella spensieratezza del castello paterno, il suo desiderio più grande è vivere in superficie, perchè innamorata di un bel principe umano.
Ma forse non sapete che la Sirenetta è spinta anche da una motivazione più profonda. E' evidente in un dialogo con la nonna (personaggio che non c'è nel cartone Disney):

«Se gli uomini non affogano» chiese la sirenetta «possono vivere per sempre? Non muoiono come facciamo noi, nel mare?»
«Certo» rispose la vecchia. «Anche loro devono morire e la lunghezza della loro vita è più breve della nostra. Noi possiamo arrivare fino a trecento anni, quando però non viviamo più diventiamo schiuma dell'acqua, non abbiamo una tomba tra i nostri cari; non abbiamo un'anima immortale e non vivremo mai più


Illustration from Paul Hey
Il solo modo per avere un'anima immortale al pari degli uomini è sposare un uomo.
Questo è un punto fondamentale, anche se poco conosciuto.
Il matrimonio col principe serve alla principessa per ottenere un'anima immortale. Certo, è anche il punto più alto del suo sogno d'amore, ma l'idea di poter sposare il principe le viene dopo la scoperta che questo è l'unico mezzo per acquisire un'anima.
La Sirenetta, quindi è molto di più di una ragazzina innamorata di un principe: è una creatura che vuole acquisire un'anima immortale dopo la morte, e per farlo accetterà un prezzo altissimo.

  • Le prove della Sirenetta

La strega del mare propone alla fanciulla delle condizioni davvero inique per ottenere un aspetto umano:

- a ogni passo che farai, sarà come se camminassi su un coltello appuntito, e il tuo sangue scorrerà.
- una volta che ti sarai trasformata in donna, non potrai mai più ritornare a essere una sirena! Non potrai più discendere nel mare dalle tue sorelle
- e se lui sposerà un'altra, il primo mattino dopo il matrimonio il tuo cuore si spezzerà e tu diventerai schiuma dell'acqua!

The little mermaid illustrated by John 
La Sirenetta è ovviamente atterrita da tali condizioni, ma è così decisa nel portare avanti il suo proposito che accetta. La strega le taglia la lingua (!) e le consegna l'intruglio che le permetterà di trasformarsi in donna.
Qualcuno potrà chiedersi il perchè di queste sofferenze fisiche. Ebbene, non dimenticatevi che si tratta dei sacrifici compiuti da una persona che vuole un'anima immortale, e quindi deve passare anche attraverso il tormento (martirio) fisico per ottenere il fine massimo.

Un'altra prova importante è la tentazione a cui la sottopongono le sorelle nel tentativo di salvarla, alla fine della storia.
Siamo in un punto in cui il sogno della sirena sta andando in frantumi: il principe ha appena sposato un'altra fanciulla e la protagonista, quindi, sta per morire a soli quindici anni. A sorpresa, viene raggiunta dalle sorelle, che hanno trovato un modo per farla tornare sirena. Non otterrà un'anima immortale, ma passerà i trecento anni che le spettano insieme alla sua famiglia. Lo strumento per la salvezza è un coltello fornito dalla strega del mare:

Prima che sorga il sole devi infilzarlo nel cuore del principe; quando il suo caldo sangue bagnerà i tuoi piedi, questi riformeranno una coda di pesce e tu ridiventerai una sirena e potrai gettarti in acqua con noi e vivere i tuoi trecento anni prima di morire e diventare schiuma salata.

Questa è un'ulteriore prova da affrontare: un omicidio in cambio della salvezza personale. Ma la nostra dolce protagonista non accetta, preferisce morire in giovanissima età piuttosto di uccidere un innocente.

  • Il finale: le figlie dell'aria

LaSsirenetta, quindi, lascia cadere il coltello in mare e si getta tra le onde. Però succede qualcosa di inaspettato:

la sirenetta non sentì la morte, vedeva il bel sole e su di lei volavano centinaia di bellissime creature trasparenti

Chi sono? Andersen le chiama le Figlie dell'aria, e si possono interpretare come angeli, o fate; quel che importa è che sono venute a salvare la piccola sirena:

 Tu, povera sirenetta, lo hai desiderato con tutto il cuore; anche tu, come noi, hai sofferto e sopportato, e sei arrivata al mondo delle creature dell'aria: ora puoi compiere delle buone azioni e conquistarti un'anima immortale fra trecento anni!

E qui c'è una scena da pelle d'oca: la Sirenetta, per la prima volta in vita sua, piange. Le sirene infatti non hanno lacrime, ma lei è diventata una Figlia dell'aria e finalmente può esprimere la sua gioia con un pianto liberatorio.
The Little Mermaid by Charles Santore
Ormai è completa, e riesce perfino a salutare il principe e la sua sposa senza rimpianti:

Invisibile baciò la sposa sulla fronte, sorrise al principe e salì con le altre figlie dell'aria su una nuvola rosa che navigava nel cielo. «Fra trecento anni entreremo nel regno di Dio!»

L'importanza di questo finale è tale che Andersen voleva inizialmente intitolare la favola "Le figlie dell'aria" (come riportato in The little Mermaid a cura di C. B. Bramsen).
Per di più, Andersen nella stesura finale ha ridimensionato l'importanza del principe per la sirenetta, poichè all'inizio le si prospettava la possibilità di rivederlo dopo la morte, ma poi lo scrittore cambia idea: la sua felicità non deve dipendere dal principe. Come dice il libro di Bramsen:

it is an emancipated and happy little Mermaid who accompanies "the daughters of the airs" up to heaven at the end of the faity-tale.

È un'emancipata e felice Sirenetta colei che accompagna le Figlie dell'aria nell'alto del cielo alla fine della favola.


Riferimenti e bibliografia

  • Se volete leggere anche voi la stupenda fiaba originale, ecco qualche collegamento utile: 
La Sirenetta di Andersen - versione ebook
La sirenetta di Andersen - versione cartacea
  • Queste riflessioni sono nate dopo il mio viaggio a Copenhagen: essere sulla stessa terra di Andersen mi ha in qualche modo spinta a essere più vicina al suo personaggio più famoso. Per capire meglio di cosa parlo, potete leggere questa pagina del mio diario di viaggio.
  • Mi ha aiutato moltissimo anche un libro che ho comprato al Nationalmuseet di Copenhagen, davvero completo e ben scritto: "Hans Christian Andersen's, The little mermaid – from fairy-tale to national monument" di Christoper Bo Bramsen, 2010, Gad Publishers
  • Traduzione della favola tratta da Parole d'autore
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Commenti

Piacevole ed istruttiva lettura! :)
Veronica ha detto…
Questo post è bellissimo, Vele! Mi hai catturata. Sapevo della differenza tra le due versioni, ma non sapevo che quella di Andersen fosse così profonda. Davvero da pelle d'oca, come dici tu. Ora la fiaba sarebbe perfetta per essere trasposta al cinema: non sono più di moda le principesse che aspettano solo il principe.
Un abbraccio e buona domenica.
Unknown ha detto…
Anche se comprendo il motivo per cui le fiabe siano state rivisitate, trovo molto più affascinanti le trame originali!
Pippicalzelunghe ha detto…
Curucuccù ciao mitica!!!finalmente dopo tanto penare rieccomi...cara Vele sono stata davvero molto occupata ho avuto una compiletion di disavventure che sembrano non finire mai...per prima la salute...la casa in continuo cantiere...Teo il mio cagnolino super campione nel distruggere il giardino...Paolone il mio fratellone che ha il cuore infranto perchè Morgana la sua fidanzata l'ha sedotto e abbandonato...le mie amiche con problemi di pianeti contro...ma cara Vele nonostante tutto mi sento tanto fortunata!!!La fortuna esiste in tutte le cose che noi facciamo con amore...anche leggendo i tuoi raccontoloni è una fortuna...apparentemente con una semplice favola tu sai catturare il senso profondo di essa. Hai un grande dono cara Vele si sente che quando scrivi lo fai con amore...Colorare la vita serve a dipingere i giorni grigi...spero tanto in futuro di scriverti più spesso e perdonami se mi sono dilungata...buona settimana e in bocca al lupo mannaro!!!
Maria D'Asaro ha detto…
Grazie, Vele. Mi sono commossa leggendo il contenuto originale della "Sirenetta" di Andersen, contenuto che sconoscevo. E' vero: le trasformazioni disneyane talvolta (come in Pinocchio) sono riduttive e piuttosto banali. Azzardo un'ipotesi: è come se la filmografia americana non riuscisse a penetrare e a rendere la complessità e la ricchezza dell'anima europea. Buona settimana.
Vincenzo Sala ha detto…
Bellissima!!!! Io avevo già letto la favola originale ed ero rimasta un po' scioccata dalle differenze, e anche un po' delusa dal finale. Ma ti assicuro che dopo questa tua spiegazione profonda e personale, che ho aggiunto un po' alla mia, trovo il finale molto delicato e bello! È bella la trasformazione da creatura dell'acqua a creatura dell'aria, e commovente il momento in cui bacia la sposa e sale al cielo!!!
Anonimo ha detto…
Bel post, complimenti!
Non ricordavo il finale con le Figlie dell'aria, e non ne avevo mai conosciuta l'importanza per l'autore stesso.

Magari sarà il caso che dia una rilettura alle sue storie :)
Silvia ha detto…
Ho letto proprio l'anno scorso la fiaba originale e mi aveva molto colpita, in effetti. E' sicuramente una storia più profonda e densa di significato rispetto alla versione Disney!

;-)
Anonimo ha detto…
Lettura molto interessante!
max ha detto…
Sempre interessante ciò che scrivi, cara Ivy. te saluto max
Pensando alle nuove generazioni, trovo che i classici Disney restino troppo ancorati alla loro epoca (ovvero rischiano di "passare di moda"), mentre le versioni di Andersen possono contare su una maggiore sostanza di fondo, che ne garantisce una fruibilità sempreverde. Gustosissimo e illuminante post, Vele. Salutoni.
Gabe ha detto…
grazie Vele,un post molto interessante,un bacione
Silvia ha detto…
E sì che io l'ho anche letta la fiaba originale, però tutte queste cose non me le ricordavo! Devo proprio rileggerla al più presto!

Grazie per questo bellissim post!
Veggie ha detto…
Sono rabbrividita nel leggere questo post... sapevo che il cartone animato era differente dalla fiaba, ma non mi ero mai spinta a una tale profondità nell'interpretazione...
Bellissimo post, davvero...
Alfa ha detto…
Che bel post! Non conoscevo la storia originale e devo dire che me l'hai fatta apprezzare moltissimo!
Vele Ivy ha detto…
@Occhio: grazie e benvenuta!!

@Veronica: guarda, ti dirò che uno dei miei sogni è vedere una trasposizione cinematografica fedele all'originale, col finale con le figlie dell'aria... un bel cartone oppure un film. Sarebbe bellissimo...

@Ele: sì, senza dubbio!

@Pippi: grazie! Mi rendono felice le tue parole. Sono contenta di riuscire a colorare le giornate grigie dei miei lettori!

@Mari: la tua è un'osservazione pertinente. In effetti ho avuto questa sensazione anche di fronte ad altre pellicole "americanizzate".
Grazie per il commento!

@Grace: verissimo! La trasformazione da creatura dell'acqua a creatura dell'aria è un momento molto alto, è come se la Sirenetta fosse diventata un angelo!

@Torre: grazie!
Ti consiglio di rileggere questa favola, è un capolavoro!

@Silvia: sì, è una storia che colpisce per la sua profondità (in tutti i sensi) ;-)

@Caro: grazie!!

@Max: te saluto anch'io! :-D

@DOC: osservazione acuta come quella di Mari! Anch'io la penso come te, del resto uno dei valori di un "classico" è l'universalità, in tutti i luoghi e in tutte le epoche!

@Gabe: anche a te!

@Phoebes: rileggila, non te ne pentirai!

@Veggie: grazie mille! E' una favola da leggere, ha un significato veramente importante.

@Alfa: grazie anche a te, Alfa!!
Pupottina ha detto…
una comparazione fra fiaba e film su cui non mi ero mai interrogata e che mi è piaciuto approfondire grazie a te
Vele Ivy ha detto…
Grazie mille anche del tuo parere, Pupi!
Andrea ha detto…
è stata una vera delizia leggere questo post. Io mi definisco un esperto disneyano, la mia tesi di laurea sui lungometraggi Disney non ha fatto altro che arricchire la mia passione su di loro e scoprire nuove cose come le rivisitazioni! Considero in assoluto "La Sirenetta" il mio preferito capolavoro Disney (al secondo posto "Sleeping Beauty")e ovviamente dopo un pò di anni sono andato a cercare la fiaba originale e sono d'accordo che aggiunge completezza alla storia snaturando il finale banale della pur bellissima versione disneyana. Essendo lo scrittore omosessuale io leggo nel suo finale la sua amarezza nel non poter raggiungere l'amore/sogno con un altro uomo essendo di natura irriproducibile come appunto quello di una sirena con un essere umano o come quello di una farfalla con uno scarafaggio (per citare la bella storia "El maleficio de la mariposa" di Federico Garcia Lorca, anch'egli omosessuale). Infatti la nostra eroina, nella sua versione, è destinata a diventare spuma del mare quindi a rimanere per sempre in un limbo con le onde che la "sballotano" avanti e indietro tra le rocce(la terra, posto dove avrebbe voluto vivere) e il mare (suo proprio habitat). Per cui sono pienamente d'accordo con Mari da solcare: probabilmente la filmografia americana non riesce a penetrare e a rendere la complessità e la ricchezza dell'anima europea. Non per nulla abbiamo mille e mille anni di storia.
Vele Ivy ha detto…
Ciao Andrea, grazie per il tuo intervento! Hai ragione, sicuramente il tema dell'amore non corrisposto rispecchia la situazione personale dello scrittore, così come il finale "spirituale" con le Figlie dell'Aria, che rappresenta l'alternativa all'amore fisico: il rifugio è nella salvezza dell'anima. O per lo meno, io la vedo così.
Bellissimo anche il parallelo con Lorca!
Andrea ha detto…
Grazie ! Continua cosi, mi piace molto come scrivi!
Per tutti gli amanti dell'iconografia, di Hans Christian Andersen e della meravigliosa favola de La sirenetta...
Un viaggio iconografico che percorre la vita, gli amori e i tormenti interiori del grande narratore di fiabe, Hans Christian Andersen, il retroscena che si cela dietro le origini della sua sirenetta e i mille volti di quest'ultima interpretati da grandi artisti, dagli esponenti della Golden Age of Illustration all'animazione Disney.
Per tutti gli amanti dell'iconografia, della storia dell'arte, delle favole, qui tutte le info del libro:

http://denisesportfolio.altervista.org/andersen-sirenetta-iconografia-fiaba-1873-2013/
http://www.arborsapientiae.com/libro/17873/andersen-e-la-sirenetta-iconografia-di-una-fiaba-1873-2013-cdo-3-denise-sarrecchia.html
Arwen Elfa ha detto…
Gran Bel Post Fiabesco Vale.
In effetti spesso le Fiabe e/o le Favole vengono conosiute da tutti in versioni che non sono quelle originali ma quelle rimaneggiate, da Walt Disney per esempio, ma non è il solo.
Alcune fiabe esistonno solo in versione orale e vengono rimaneggiate nel corso dei secoli da coloro che le racconano.
In ogni caso spesso succede che la storia reale ed originale della Fiaba non sia così bella o a lieto fine come quella più conosciuta. Spesso le fiabe sono usate come un monito ed hanno anche parti truculente o molto negative. Un saluto cara Vale, spero che stiate tutti bene e serena continuazione di settimana

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