Le sirene: amore e morte
Le sirene sono tra le creature leggendarie più affascinanti, forse per la loro dualità: non solo nell'aspetto, ma anche nella personalità.
Per quanto riguarda l'aspetto, nel corso dei secoli hanno assunto sia le sembianze di donna-uccello che quelle, a noi più familiari, di donna-pesce (vedi anche questo post).
Parlando della personalità, senza dubbio si tratta di esseri ambigui: fanciulle stupende, i cui attributi sono spesso lunghi capelli e voci dolcissime, che nascondono un'indole crudele. Innumerevoli sono le leggende (come non menzionare le sirene che incontra Ulisse!) in cui le letali creature attraggono malcapitati marinai, per poi farli morire straziati dalle onde e dagli scogli.
La bellezza, l'attrazione amorosa e la morte sono così mescolate in un unico mito.
Mito che ha ispirato molti artisti: qui sotto potete ammirare "La Sirena" di John William Waterhouse, pittore preraffaellita.
Le origini del mito nel mondo classico
Ma vediamo quali possono essere le origini del mito, del collegamento tra sirene, amore e morte nel mondo classico.
- Una leggenda le mette in collegamento con l'elemento acqua e con una nascita violenta:
"Alcuni miti ritengono che esse siano figlie di una divinità fluviale, Acheloo, dal quale sono scaturiti fiumi, sorgenti e fontane. Egli aveva la parte inferiore del corpo a forma di pesce e grandi corna di toro sul capo. Eracle, lottando contro l'antico dio, gli aveva staccato un corno e dalle gocce di sangue che erano scaturite dalla ferita erano nate le sirene."
- Un'altra storia molto suggestiva parla del legame tra il loro fascino e l'essere portatrici di morte:
"Alcuni studiosi ritengono che le sirene fossero le compagne della regina degli inferi e che fosse stata proprio costei a mandarle sulla terra. Il compito di queste divinità era, infatti, portare a Persefone coloro che erano destinati a entrare nel regno dei morti e pare che il momento del trapasso potesse essere addolcito dal canto e dalla musica. Per questo motivo furono spesso rappresentate sui sarcofagi"Fonte: Laura Rangoni, Le fate, Xenia Tascabili.
Il ribaltamento del mito: "La sirenetta" di Andersen
Pensando alla fiaba più famosa ispirata alle sirene (La sirenetta di Andersen), non ho potuto fare a meno di notare una specie di ribaltamento del mito originario.
Questa volta è la sirena che ama, attratta da un bellissimo principe che abita sulla terraferma. Tuttavia si tratta di un amore impossibile, perché il principe sceglie di sposare una bella principessa terrena.
La diversità della Sirenetta, che non appartiene al mondo umano, la trasformerà in vittima, al contrario delle sirene carnefici dei miti che abbiamo visto in precedenza. La sensibile sirenetta non riuscirà a sposare il principe e perciò dovrà scontare la sua condanna: dissolversi diventando schiuma di mare.
Tuttavia alla fine c'è un riscatto: è vero che la piccola sirena non conquista il principe, ma le sue sofferenze le danno la possibilità di avere un'anima immortale dopo la morte, cosa negata alle altre sirene. La sua insomma è una vittoria spirituale, adatta ad una protagonista così dolce e riflessiva.
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Tuttavia alla fine c'è un riscatto: è vero che la piccola sirena non conquista il principe, ma le sue sofferenze le danno la possibilità di avere un'anima immortale dopo la morte, cosa negata alle altre sirene. La sua insomma è una vittoria spirituale, adatta ad una protagonista così dolce e riflessiva.
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Commenti
Ottima ricerca!
PS mi delizia scoprire sempre nuove amanti delle leggende e dei miti in rete...
solo una curiosità:
davvero tra tutte le sorelle del mare, solo la nsotra eroina aveva la pinna nella versione originale?
se ti piacciono le sirene, cmq, c'è in edicola il Dylan Dog specisl che si intitola Profondo Blu ed è proprio dedicato alle sirene.
@Alfa:Anch'io sono contenta quando scopro che ci sono altre persone che amano le leggende, è bello condividere queste storie...!
@Auryn: Ciao, grazie anche a te e benvenuta! Mi hai fatto venire il dubbio, così sono andata a rivedere il brano in questione: "Erano sei graziose fanciulle, ma la più giovane era la più bella di tutte, dalla pelle chiara e delicata come un petalo di rosa, gli occhi azzurri come un lago profondo; ma come tutte le altre non aveva piedi, il corpo terminava con una coda di pesce"
Insomma, probabilmente da bamina avevo letto una traduzione scarsa o avevo capito male io!! Mi correggo subito, grazie per avermelo fatto notare!!!
più che altro non ne capivo la finalità narrativa ed educativa nella favola.
buon weekend!
PS ti ho linkato.
@Stella: Grazie!! ^___^