Le pernici rosse - un racconto di Grace Malvin
Cari Amici, qui a Colorare si comincia a respirare l'aria del Natale, e quale migliore modo di festeggiare se non condividere con voi un regalo?
La giovane blogger Grace Malvin, infatti, ha scritto un delicato e poetico racconto, e ha deciso di inviarmelo per una pubblicazione su Colorare la vita!
Il racconto si intitola Le pernici rosse.
Enjoy!
C'era una volta, lontano, là dove la natura dominava incontaminata e gli animali vivevano intaccati dall'uomo, una fanciulla, una giovane che era cresciuta lì, tra le fronde dei pini e le cime innevate.
Era stata allevata dagli animali del bosco, e non avrebbe potuto che sentirsi una di loro.
“È la figlia della Madre Terra” sussurravano silenziosi gli scoiattoli alle volpi, le martore ai lupi.
E la Terra aveva su di lei la sua mano protettrice.
Accadde un giorno, mentre la fanciulla accompagnava il canto delle cince in mezzo ad un prato di margherite, che un giovane passasse da quelle parti a cavallo del suo moro destriero. Costui era il figlio di un mercante, mandato dal padre in cerca di affari.
Vide la ragazza nella radura, e rimase a guardarla nascosto dietro un cespuglio.
Ma un passo falso tradì la sua presenza, e la ragazza in un batter d'occhio scomparve ai suoi occhi.
Tornò al villaggio raccontando della scoperta.
“È una ninfa,” diceva “è la ragazza del bosco, e io l'ho udita cantare con gli angeli!”
Ma nessuno gli credeva. Le vedove del paese cominciarono a mormorare che fosse pazzo, che con la perdita della madre avesse perso il lume della ragione.
Ma lui continuava a sostenere di aver visto la ragazza del bosco, e ci volle poco perché la gente del villaggio convinse il prete che fosse abitato dal demonio.
Fu deciso di uccidere il giovane, per la tranquillità degli abitanti: avrebbero arso lui e il bosco della sua bella.
Giunse il giorno della sua morte, e il ragazzo fu legato al tronco di una grossa quercia ai margini del bosco.
Lui era disperato, ma non tanto per la sua morte. “La ucciderete!” diceva, ma gli altri ridevano di lui. Il padre mercante piangeva sconsolato, ormai era convinto anche lui che suo figlio fosse pazzo.
Il fuoco si levò, e le fiamme presto avvolsero la selva. Non si sentì però alcun pianto di dolore.
Fu allora che si sentì un grido.
Era il richiamo di un uccello, e un attimo dopo si alzarono dal bosco in fiamme due pernici, volando verso le vette dei monti, che rilucevano della neve in cui il sole si specchiava cangiante.
Il giovane aveva incontrato la sua bella, e Madre Terra li aveva trasformati in due splendide pernici rosse, per permettere loro di volare lontano in un'altra vita, nuova e spensierata.
Curiosità su questo racconto:
- Grace mi ha scritto di essersi ispirata alla mia fiaba Shannon il lupo e al racconto a puntate Niamh delle Fate, che ho scritto insieme a Silvia
- La pernice rossa come metafora dei due giovani è stata scelta da Grace in seguito al ritrovamento, da parte della sua famiglia, di una pernice rossa ferita. Dopo essere stata curata si è ripresa, ha spiccato il volo e... ha lasciato in regalo una piuma per Grace. La pernice rossa, proprio come i due protagonisti, è piccola, vive nel bosco e spesso viene braccata, per questo la metafora risulta particolarmente calzante.
- Le prime due immagini sono della bravissima fotografa Ailera Stone
Per conoscere l'autrice:
Visitate il blog Grace Malvin e la relativa pagina Facebook!
Commenti
;-)
E grazie a tutti per la vostra partecipazione... a Silvia per essere sempre così partecipe, a Doc e Veggie che hanno commentato proprio quando io e Grace chattavamo! Via abbiamo letto in diretta :-)
@Alfa: mi unisco ai complimenti!
mi piace anche per le curiosità legate alla sua famiglia
buon weekend