La donna in gabbia, Jussi Adler-Olsen

La donna in gabbia di Jussi Adler-Olsen è uno di quei romanzi che ti prende fin da subito: fin dalla prima pagina mi sono incollata alla lettura finendolo in 2 giorni, e sono 461 pagine!

Questo romanzo l'ho letto grazie all'iniziativa Blogger, a voi la parola, di cui vi avevo parlato qui. Quindi innanzi tutto grazie alla Marsilio per l'iniziativa, che mi ha permesso di appassionarmi ad un thriller come non mi era più successo dai tempi di Millennium!
Anche in questo caso ci troviamo nell'Europa del nord, ma non a Stoccolma: questa volta siamo a Copenhagen.
Partiamo subito col dire che - nonostante sia presente lo stesso grado di adrenalina - La donna in gabbia è molto diverso dalla saga di Larsson. In che modo? Be', lo stile è scorrevole, molto meno descrittivo di quello di Larsson, più veloce da leggere (non sto dicendo che uno è migliore e l'altro è peggiore, li adoro tutti e due). E poi molte situazioni vengono presentate con una vena di sottile comicità che mi ha davvero sorpresa. Quindi, caro Jussi Adler-Olsen, non sarò certo io a chiamarti "l'erede di Larsson", non preoccuparti! ;-)

La storia è quella di Carl, poliziotto odiato dai colleghi per il carattere brusco ed irascibile, con alle spalle il senso di colpa per non aver salvato la vita di un collega durante una sparatoria. Fin qua sembra un personaggio visto e rivisto, ma in realtà Carl non è solo un ruvido poliziotto, ha molte sfaccettature. Non è sempre così "orso" col mondo esterno, anzi si rivela in molti casi più tollerante di molti altri, considerando gli strani coinquilini con cui vive e il buon rapporto che lo lega all'eccentrica ex-moglie. Carl ci risulta subito simpatico, come del resto tutti gli altri personaggi, a cominciare dall'aiutante siriano Assad. E' proprio grazie all'ostinato entusiasmo di Assad che Carl decide di dare un senso al ruolo che i suoi superiori gli hanno affibbiato per toglierselo di torno: dirigere la Sezione speciale Q, che si occupa di riesumare vecchi casi irrisolti. Nonostante gli scarsi mezzi (lui e Assad sono gli unici a lavorare nella sezione, ospitata in uno scantinato), riescono a trovare nuovi indizi su un caso di cinque anni prima, vale a dire la scomparsa della bella parlamentare Merete. E per fortuna il caso li ha portati sulle sue tracce, visto che Merete non è morta... ma crudelmente rinchiusa in una camera iperbarica.

L'ironia e la scorrevolezza con cui è scritto il libro non fanno calare di certo la tensione, anzi! La prigionia di Merete è davvero agghiacciante, in certi punti sentivo il cuore a mille dalla tensione. E' un libro per chi ama le storie forti, da questo punto di vista. Ma ne vale la pena, date le emozioni che regala, gli splendidi personaggi che ci fa conoscere, la sapiente arte narrativa e il commovente finale.
Un appello alla Marsilio: quand'è che fate uscire in Italia gli altri volumi della Sezione Q? Io sono già una fan!!

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Commenti

Luigi87 ha detto…
interessante..ho il libro in ebook ma non so se riuscirò mai a leggerlo :)
Anonimo ha detto…
beh, lo devo segnalare alla mia collega lettrice :)
Anonimo ha detto…
ps. io sono solo un "piccolo" lettore
Vele Ivy ha detto…
Te lo consiglio davvero, è una lettura trascinante!!
Vele Ivy ha detto…
Segnala, segnala, piccolo Dario! :-) Eeheheh
Rita Baccaro ha detto…
Ammirevole la tua forza di volontà, io in verità non avrei resistito e sarei andata a sbirciare il commento di una mia amica. :-)) comunque trattandosi di un thriller hai fatto bene, potevi scoprire aspetti che in questo libro vanno assaporati di volta in volta.
Anch'io l'ho letto con avidità, mi metteva ansia la povera Merete lì dentro e volevo subito arrivare alla conclusione. Io al suo posto avrei ceduto, è davvero un personaggio vincente, nonostante il suo essere vittima!
Mi è piaciuta molto la tua recensione, godibilissima anche più del libro! Ciao cara, un abbraccio a te e a Paolino
Gabe ha detto…
come sempre le tue recensioni fanno venire voglia di leggere,notte di lettura?buona notte Vele
Veggie ha detto…
Grazie per il consiglio di lettura! ^__^
max ha detto…
Ottima e invitante recensione! Brava come sempre , ora che so che canticchi pure in romano me stai ancora più simpatica!
Anonimo ha detto…
Pare molto interessante. Ogni tanto si scoprono libri impensati.
Pupottina ha detto…
anche tu hai avuto la stessa reazione alla lettura del libro... è vero la vicenda e il modo di narrare dello scrittore prendono a tal punto che non ci si stacca... in quei giorni si smette di fare ogni cosa perché il lettore vuole salvarla Merete, vuole sapere tutto quello che le è successo... non lo so se è perché siamo donne e visto che il romanzo inizia proprio con lei ci sentiamo più coinvolte... infatti vorrei sapere la rezione che ha avuto un uomo alla lettura...
forse abbiamo trovato il sostituto dell'insostituibile Stieg Larsson... o forse ci siamo rassegnate sapendo che non ce ne saranno altri di romanzi della serie millennium
se ce ne fossero altri di Adler-Olsen, tradotti, li leggerei sicuramente
buon weekend

^________^
Vele Ivy ha detto…
Grazie! In effetti è stata dura non sbirciare :-D
Hai ragione sul personaggio di Merete: nonostante sia la vittima, è lei la più vincente di tutti!
Vele Ivy ha detto…
Grazie mille anche a te, gentile come sempre!
Vele Ivy ha detto…
FATECE LARGO CHE PASSAMO NOI...
Eeheheheh
Vele Ivy ha detto…
Pupi, hai fatto un'ottima osservazione!
In effetti, nonostante sia stato scritto da un uomo, sembra che questo libro abbia colpito molto il pubblico femminile. Dovremmo fare un esperimento!! Magari lo faccio leggere a Paolino...

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