Consigli per aspiranti poeti
- Premessa: la scrittura nei blog
Io, Geillis e molti altri blogger crediamo nel blog come mezzo di diffusione delle idee, per questo è molto importante che tali idee siano trasmesse nel modo più efficace.
- Cosa differenzia la poesia dalla prosa?
Dal post citato è partita una mia riflessione: non più sulla prosa, ma sulla poesia.
Ho riscontrato che molti aspiranti scrittori confondono la prosa con la poesia e viceversa.
Ma cosa differenzia le due forme d’arte?
Il ritmo.
Non a caso, Colorare la vita ha dedicato un’unica rubrica alla poesia e alla musica, perché il comune denominatore è appunto il ritmo (la rubrica si chiama Ritmo: poesia e musica).
L'effetto di una poesia che ci trascina col suo ritmo |
Fermo restando che anche nella prosa possono esseri presenti figure retoriche e altri artifici per dare un senso di musicalità, nella poesia il ritmo NON è un’opzione: ci deve essere. E’ questo il suo requisito fondamentale, sia che si tratti di versi classici o versi liberi.
Ecco la mia posizione, espressa nei commenti al post di Geillis:
Nei blog spesso leggo le opere di aspiranti poeti. Vorrei dire a tutti loro: la poesia NON è una serie di parolette un po' ricercate, buttate lì a caso. La poesia non si differenzia dalla prosa solo perché i contenuti sono un po' vaghi e dopo qualche parola si va a capo. La poesia è RITMO. Se non volete scrivere in endecasillabi o usare le rime, usate giochi di parole, allitterazioni o altri mezzi per creare il ritmo, quella cosa bellissima che si trova anche nelle canzoni e che dà senso alle poesie.
Una precisazione: il commento non è valido solo per i blog, ma per tutti gli aspiranti poeti, come per esempio quelli pubblicati nelle riviste dedicate agli esordienti. Ho infatti riscontrato che, mentre il livello dei racconti in genere è buono, le poesie spesso non sono nemmeno vere poesie.
- Qualche esempio
No, non vi preoccupate! Non vi tedierò con esempi delle mie poesie J
Io non sono una poetessa, non ho questo tipo di velleità. Ma ho studiato tanto le poesie e ho fatto anche la tesi sui testi ritmati tramandati nell’oralità, quindi penso di poter dare il mio parere.
E, cosa più importante, sono un’accanita lettrice: una lettrice che si sente depressa quando legge testi non curati e che invece si illumina di immenso quando legge testi scritti con passione e ricerca stilistica.
Allora, cominciamo!
Leggete un po’ la differenza fra questi due incipit:
Uno:
La nebbia sale verso gli irti colli
Quando fuori pioviggina
E sotto il vento di maestrale
Il mare spumeggia e urla
Due:
La nebbia agl’irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar
Forse il primo incipit ad alcuni può essere sembrato poesia; almeno, finché non si è letto il secondo. Leggendo i versi autentici di “San Martino” di Carducci, infatti, ci si rende conto di cosa sia la vera poesia.
L’immagine dei sue incipit è la medesima, un’immagine indubbiamente “poetica” – nel senso comune del termine – e per di più espressa andando a capo dopo un po’ di parole.
E allora, dov’è la differenza?
Tutti in coro: nel ritmo!
Carducci scrive in settenari: tattàrataratàra/ tattàrataratàra ecc.
Inoltre applica altri effetti di ritmo, per esempio l’attiterazione della “r” per rendere il rotolare delle onde arrabbiate del mare.
E’ bellissimo, ti trascina, sembra un canto! Questa è la magia della poesia.
Apollo, dio della musica e della poesia |
Un aspirante poeta deve conoscere e padroneggiare queste tecniche.
Così come un disegnatore deve studiare l’arte classica, e saper riprodurre l’anatomia umana, prima di trovare un suo stile e dedicarsi all’arte astratta e informale.
Bisogna conoscere le regole, per poterle infrangere.
Se no, si rischia di scrivere semplicemente cose a caso.
Una volta appresa la tecnica dei versi e delle rime, facciamo un passettino avanti nel tempo e vediamo un altro esempio su come si possono produrre effetti di ritmo.
Ecco un brano di Sanguineti:
Ti esploro, mia carne, mio oro, corpo mio, che ti spio, mia cruda carta nuda,
che ti segno, che ti sogno, con i miei seri, severi semi neri, con i miei teoremi,
i miei emblemi, che ti batto e ti sbatto, e ti ribatto, denso e duro, tra le tue fratte,
con il mio oscuro, puro latte, con le mie lente vacche, tritamente, che ti accendo
che ti segno, che ti sogno, con i miei seri, severi semi neri, con i miei teoremi,
i miei emblemi, che ti batto e ti sbatto, e ti ribatto, denso e duro, tra le tue fratte,
con il mio oscuro, puro latte, con le mie lente vacche, tritamente, che ti accendo
Per leggere la poesia intera, cliccate QUI.
Lo sentite il ritmo incalzante? La sensazione di pienezza e fervore reso dalle allitterazioni e dai giochi di parole? Questo è ritmo, questa è poesia. Partendo da questa idea di scrittura, sono sicura che gli aspiranti poeti possano riservaci molte belle sorprese J
Commenti
utilissimo il tuo post...
sei stata chiara e concisa, visto l'argomento ... su cui, accademicamente, ci si potrebbe dilungare all'infinito...
poche e semplici regole possono aiutare chi vuole cimentarsi con la poesia anche se nei blog credo che ognuno fa quello che può... in molti, più che poesie, scrivono versi liberi, prose liriche, cose diverse, ognuno a modo suo ... provano a fare quello che riescono ... essere poeta non è semplice... ognuno fa quello che può ... tutti nella vita sono altro e se si ritrovano a fare poesia è perché sentono di averla dentro... ognuno con il suo stile e il suo ritmo, perché la poesia non può essere solo quella classica, fatta di regole, ma come tutte le cose vive può evolversi ... magari qualcuno prima o poi scriverà un saggio su come è cambiata la poesia fatta dai blogger ^______^
In quanto al tuo non sono perfettamente d'accordo.Si può scrivere qualcosa senza conoscere perfettamente le tecniche o le figure retoriche,l'importante che ciò che si scrive susciti emozioni,senza avere la pretesa di farlo assurgere agli altari della POESIA.
E' bello e importante comunque che ci sia questo scambio di opinioni,a prescindere se siamo d'accordo o no,ti abbraccio
"ognuno con il suo stile e il suo ritmo, perché la poesia non può essere solo quella classica, fatta di regole"
se leggi bene, è quello che dico anch'io.
Uno PUO' infrangere le regole, l'ho affermato anche riportando il caso di Sanguineti.
L'importante, come dici tu, è che ognuno abbia il suo ritmo!!
:-)
Non è detto che il ritmo si ottenga con i canoni tradizionali: senti per esempio che bella canzone è venuta adattando una poesia della mia amica blogger Slvia:
http://labottegadellascrittrice.blogspot.com/2009/12/come-mogol-tra-le-mie-righe.html
Qua c'è il ritmo in senso stretto(musicale), è una variante molto interessante di quello che intendo io.
@Hob: sono d'accordo!
@Gabe: ti dò ragione, ognuno è libero di esprimersi come meglio crede.
Ti cito:
"senza avere la pretesa di farlo assurgere agli altari della POESIA"
GIUSTISSIMO!
Infatti io mi rivolgo a chi si definisce poeta e vorrebbe diventarlo veramente. Tanto di cappello per questa aspirazione, ma scrivere poesia è un processo lungo e difficile, ci dev'essere una certa ricerca dietro.
E.
d'accordissimo
mi capita di fare la sintesi del post quando commento .... ahahahah
ognuno ha il suo modo di fare poesia.... io, sinceramente, non ci ho mai provato... la poesia è troppo ristretta, sintetica... io non riesco ad essere concisa nemmeno quando commento O_O
scrivo sempre troppo ^_____^
musica, accenti,
non solo sentimenti.
Pensieri ritmati, anafore, metonimia.
Armonia.
Bel post: grazie Vele!
da tecnica!!
un bacione
@Pupi: ^____^
In realtà non hai fatto solo una sintesi, hai reso più ricco e preciso il mio discorso.
@Mari: grazie a te per questo delizioso corollario!!
@Rita: hai ragione anche tu e grazie per l'aggiunta.
Si potrebbe anche invertire il discorso: non serve a nulla padroneggiare la tecnica, se non si ha qualcosa di profondo da dire. Quindi è importante sia saper usare effetti di ritmo, sia avere la profondità di trasmettere pensieri ed emozioni. Grazie!
Io credo che sia utile imparare le regole, anche se sono convinto che poeti si nasce e scrittori, forse, si diventa!!!
Buona settimana
Mi sa che torno più tardi per dire la mia: quando si tratta di discettare intorno a certi temi vien fuori la parte di me che più ricorda i nonnini davanti ai cantieri stradali - hai presente?
Buona serata, e a dopo!
Lu
@Geillis: sagge parole!
@Lu: ahahah, mi è piaciuto il paragone coi nonnini :-D
Comunque lo sai che apprezzo la ricerca stilistica che sta dietro le tue poesie.
@Doc: le tue prose sono scritte benissimo e trasmettono ogni volta emozioni diverse, come ho già avuto modo di dirti. Secondo me hai i numeri anche per la poesia: è tutta questione di ritmo! ;-)
Sono in uno stallo dove la poesia e un'accenno di ritmo si mischia con la narrazione di una storia, e lì nasce la mia poesia, che non si potrebbe definire così, a quanto ho letto.
Ed è vero: bisogna conoscerle le regole prima di infrangerle.
Prima di sbandare in licenze poetiche, bisogna prima imparare la lingua e la delizia nell'usarla in modo giusto, e solo DOPO si potrà trovar delizia anche in errori visibili alla grammatica ma che nel cuore e in arte non esistono. :)
<3